Progetto “SOSIAQ”- I risultati del progetto

Si sta avviando alla conclusione il progetto SOSIAQ- Sostenibile, sicuro, di alta qualità: un progetto integrato di ricerca industriale per l’innovazione della filiera molluschicola del Veneto, progetto finanziato dalla Regione Veneto all’interno del Bando Por Fesr 2014-2020 per il sostegno a progetti di Ricerca e Sviluppo sviluppati da Distretti Industriali e dalle Reti Innovative Regionali- asse 1 “Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione”- AZIONE 1.1.4 “Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi” (Delibera di Giunta regionale n. 1139 del 19 luglio 2017).

Il progetto vede coinvolti partner sia dal mondo produttivo, che della ricerca, afferenti al Distretto Ittico di Rovigo e Chioggia ed alla Rir Ribes per l’ecosistema salute e l’alimentazione smart, per un importo di progetto complessivo di 897.094,10 euro.

Le aziende coinvolte sono: Blupesca Srl, C.L.A.M. Soc.Coop., C.R.A.M.E. Chioggia, Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine Organizzazione di Produttori Soc. Coop.,Finpesca Srl , BMR Genomics, EXPERTEAM.

I centri di ricerca coinvolti sono: Università di Padova (Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione) e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

Il progetto, in ambito di specializzazione SMART AGRIFOOD, ha voluto innovare i processi di trasformazione della filiera molluschicola al fine di incrementare la qualità e la sicurezza del prodotto, nonché il driver d’innovazione della sostenibilità ambientale mediante un piano di ricerca industriale che ha integrato le competenze di aziende di trasformazione (tecnologia abilitante sistemi avanzati di produzione), aziende del settore biotecnologico ed enti di ricerca (tecnologia abilitante biotecnologia industriale). Il progetto si è articolato in 3 work packages (WP) tecnici:

WP1. Sviluppo/ottimizzazione di sistemi di depurazione per l’eliminazione di virus enterici: questa parte progettuale ha avuto come finalità la valutazione di efficacia dei processi di depurazione volti all’eliminazione di un virus enterico (Norovirus, fam. Caliciviridae) che nell’uomo è causa di una sintomatologia gastro-enterica in caso di consumo di molluschi crudi o poco cotti. Grazie a questo progetto è stata messa a punto una metodica innovativa, biomolecolare, di tipo quantitativo, in grado di determinare il numero di copie di RNA virale in vongole veraci, cozze e ostriche concave. Nei due anni di sperimentazione sono stati esaminati 180 campioni di bivalvi provenienti da lagune di Chioggia e del Delta del Po dopo essere stati sottoposti a processi di depurazione mediante ozono di diversa durata. Le analisi effettuate hanno rivelato una maggior presenza di Norovirus durante i mesi invernali, e una maggior efficacia dei processi di depurazione della durata di 48 ore. È stata inoltre sperimentata una prova biomolecolare (viability PCR) in grado di distinguere virus integri, e quindi potenzialmente in grado di avere effetti nell’uomo in seguito al consumo, da virus danneggiati e pertanto non infettanti. La metodica non si è tuttavia rivelata applicabile in molluschi bivalvi. Infine è stata messa a punto una metodica molecolare per l’identificazione di patogeno alimentare virale emergente in grado di causare l’epatite E (Orthohepevirus- fam. Hepeviridae). In questo caso tutti i campioni sono risultati negativi. Considerata la prossima uscita di una normativa europea che fornirà specifiche informazioni riguardo la contaminazione virale massima consentita in aree di allevamento molluschi da consumarsi crudi (es. le ostriche), questo lavoro sperimentale ha consentito di dare supporto al settore identificando le aree più idonee all’allevamento e valutare l’efficacia di trattamenti di depurazione su molluschi eventualmente contaminati.

WP2. Sviluppo di metodi innovativi per garantire la tracciabilità del prodotto: la tracciabilità dei prodotti è strategica in un’ottica di garanzia della salubrità e dell’origine, nonché uno strumento di supporto per un impiego sostenibile della risorsa ittica a tutela del patrimonio socio-economico. Questa parte del progetto ha avuto come obbiettivo lo sviluppo di un metodo innovativo per garantire la tracciabilità del prodotto, basato sull’analisi e la caratterizzazione del microbioma (l’insieme di microorganismi simbiotici che convivono con l’organismo). A questo fine, nei primi due anni di progetto si sono campionate vongole filippine in diverse aree di allevamento dell’alto Adriatico (Chioggia, Goro, Scardovari, Marano) e in alcune aree della laguna di Venezia in cui la raccolta è vietata a causa dell’importante inquinamento ambientale (Porto Marghera e Casse di Colmata). Dalle vongole raccolte in diversi periodi dell’anno si sono effettuate analisi molecolari in grado di caratterizzare le comunità microbiche residenti nelle branchie e nell’epatopancreas degli animali. I risultati ottenuti hanno dimostrato che a seconda delle aree di provenienza, e indipendentemente dal processo di depurazione, gli animali presentano delle specifiche comunità microbiche che possono fungere da “impronte” per il riconoscimento dell’area di provenienza e quindi garantire la tracciabilità del prodotto. Questo strumento potrà avere importante applicazioni, sia per l’identificazione di prodotto raccolto illecitamente da aree interdette, sia per garantire al consumatore la provenienza del prodotto acquistato, dando maggior valore ai marchi promossi dalle diverse cooperative per incrementare il valore del proprio prodotto.

WP3. Miglioramento genetico di vongole e cozze: la selezione di linee animali con maggiori performance di crescita e di qualità del prodotto oltreché resistenti a condizioni ambientali particolari e alla presenza di microorganismi patogeni è uno degli approcci più promettenti per lo sviluppo di un’acquacultura sostenibile e di qualità. Questo approccio, infatti, permette di ottimizzare la produzione senza aumentare la pressione sull’ambiente naturale. Il WP3 ha preso in considerazione in particolare caratteristiche quali la dimensione e il peso del mollusco, la consistenza della conchiglia e in particolare la presenza di un parassita specifico per la vongola filippina, Perkinsus olseni, che, pur innocuo per il consumatore provoca gravi danni al mollusco. La presenza di questo parassita cresce quando aumentano le temperature dell’acqua, ed si può considerare dunque una delle principali minacce per la filiera a causa dei cambiamenti climatici in corso che hanno aumentato le onde di calore estive. Grazie ad un esperimento di grandi dimensioni (oltre 1000 animali campionati e misurati) condotto nella laguna di Venezia e ad un’analisi molecolare su centinaia di campioni, si è dimostrato che tutte le caratteristiche misurate (crescita, qualità, resistenza al parassita) sono ereditabili, quindi è possibile selezionare riproduttori che possano trasmettere alla progenie queste caratteristiche. I risultati ottenuti sono i primi nel loro genere e offrono una grande opportunità per la filiera al fine di avere una produzione meno soggetta alle fluttuazioni ambientali e più sostenibile grazie ad un uso ottimale della risorsa biologica. Allo stesso tempo si potrà offrire al consumatore un prodotto di migliore qualità.

Per diffondere i dettagli ed i risultati ottenuti dal progetto il prossimo 24 aprile, alle ore 10:30, si terrà un incontro in videoconferenza. Il programma completo sarà pubblicato all’interno del sito www.distrettoittico.it