Dalle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, un modello di sviluppo che premia qualità, formazione e rispetto del territorio

Sostenibilità, destagionalizzazione e innovazione. Puntando su servizi di qualità e investendo sulla formazione. Sono queste le chiavi di lettura per mantenere quella leadership mondiale che il nostro paese ha nel settore turistico e che proprio nel Veneto, con le sue 74 milioni di presenze turistiche annue, ha la sua regione capofila. E nelle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Patrimonio Unesco dal 2019, un suo modello di riferimento, oltre ad essere l’area turistica della regione che ha avuto l’incremento più alto degli ultimi anni.

Alla sua seconda edizione, tornata a Castelbrando di Cison di Valmarino, il Forum nazionale sul Turismo Sostenibile e i Patrimoni dell’Umanità, organizzato in collaborazione con The European Ambrosetti House e promosso dalla Regione del Veneto e dall’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, con il supporto del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e del Consorzio di Tutela del Prosecco DOC, ha rilanciato in maniera ancora più concreta la sua visione per un turismo sempre più attento sia alle esigenze del consumatore moderno che al sostegno al tessuto economico e sociale dei luoghi del turismo.

L’Italia – ha detto il ministro del turismo Daniela Santanchè – è leader mondiale nei siti Unesco e questo ci impone una duplice responsabilità: preservare il nostro patrimonio e guidare la transizione verso un turismo sostenibile. I dati ci mostrano che i visitatori sono pronti a investire di più in servizi eco-compatibili, ma dobbiamo garantire che questa trasformazione sia equilibrata, tenendo conto non solo dell’aspetto ambientale, ma anche di quello economico e sociale“.

Essere patrimonio dell’umanità Unesco – ha confermato poi il Governatore Luca Zaia – non è solo un onore, ma soprattutto una responsabilità verso il futuro. Le nostre colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono uniche al mondo, con un paesaggio viticolo modellato da secoli di lavoro dei nostri agricoltori, e un modello di biodiversità, visto che il 50% dell’area è ancora coperta da boschi. Con aziende agricole medie di poco più di un ettaro, questo territorio testimonia un perfetto equilibrio tra uomo e natura. E che sta crescendo a doppia cifra nel turismo, puntando al milione di presenze. Ma non possiamo mai smettere di investire e innovare, guardando con attenzione alla competizione con le destinazioni emergenti, puntando non sul prezzo ma su sostenibilità, accessibilità e sicurezza della vacanza”.

Federico Caner, Assessore a Fondi UE, Turismo, Agricoltura e Commercio Estero della Regione Veneto, ha confermato questo impegno, illustrando il prossimo piano strategico triennale per il turismo, in una visione che mette al centro innovazione, accoglienza e sostenibilità: “Puntiamo su mercati internazionali strategici come Cina, Russia e Stati Uniti, valorizzando il nostro patrimonio culturale ed enogastronomico. La sfida è duplice: attrarre turisti con l’unicità delle nostre destinazioni, dalle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene alle città d’arte, e formare una nuova generazione di professionisti che sappiano raccontare il nostro territorio. Non si tratta solo di numeri, ma di creare un’esperienza che unisca tradizione, innovazione e accoglienza, confermando il Veneto come principale destinazione turistica italiana.”

La presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Marina Montedoro ha raccontato la grande evoluzione turistica delle colline e il punto fermo da cui continuare: “Dopo il periodo difficile del Covid, abbiamo puntato sulla destagionalizzazione turistica e sulla valorizzazione del territorio. Nel 2024 abbiamo registrato un +24,5% di turisti stranieri, con presenze che ora raggiungono il 60%. L’obiettivo è promuovere un turismo sostenibile che valorizzi i viticoltori, veri custodi di questo paesaggio culturale unico”.

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco – ha concluso Elena Moschetta, consigliere del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG – si sta muovendo da anni con grande impegno per valorizzare l’accoglienza sul territorio, offrendo, ai propri ospiti, esperienze immersive che abbracciano non solo la straordinaria bellezza del paesaggio, ma in particolare la ricca tradizione vitivinicola locale. Ospitiamo ogni anno un centinaio di professionisti del settore vitivinicolo, provenienti da diverse parti del mondo – dagli Stati Uniti al Giappone – tra cui buyer internazionali, Master of Wine, giornalisti e digital creator. Gli ospiti hanno l’opportunità di entrare in contatto con l’anima autentica del nostro territorio, vivendo esperienze che coniugano l’incontro umano con il profondo legame con la terra. La nostra strategia si basa su programmi personalizzati, attentamente studiati in base al profilo dei partecipanti. In particolare, si propongono momenti di incontro con i produttori, spesso organizzati come degustazioni collettive. Questo approccio collaborativo rappresenta un importante cambio culturale, trasmettendo agli ospiti un autentico senso di comunità, grazie a un’atmosfera conviviale che promuove il confronto tra i produttori e l’espressione condivisa del nostro territorio. Inoltre, grazie alla recente iniziativa dello Young Club Conegliano Valdobbiadene, composto da oltre 70 giovani under 35 delle nostre aziende associate, in collaborazione con Ascom – Confcommercio Treviso, abbiamo avviato un progetto di indagine sul ruolo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG nella ristorazione locale. Con un questionario rivolto alla ristorazione, raccoglieremo dati utili a elaborare linee guida comuni per una comunicazione efficace del nostro prodotto e del territorio, rispondendo così al crescente afflusso turistico previsto nei prossimi anni”.