SMARTLAND tra turismo e digitalizzazione

Le imprese che hanno aderito alla RIR Smartland si pongono l’obiettivo di aggiornare e innovare i propri modelli strategici di business anche attraverso l’utilizzo di tecnologie e lo sviluppo digitale di processi e prodotti per proporsi sul mercato nazionale ed internazionale attraverso esperienze e servizi turistici attuali e innovativi.

Come? Lo spiegano a Innoveneto il Presidente della RIR Massimo Zanon e il Prof. Carlo Bagnoli, Presidente del Comitato tecnico scientifico di Smartland.

Presidente Zanon, che cos’è la RIR SMARTLAND?

La rete Innovativa regionale Smartland, costituitasi alla fine del 2019 sotto la spinta di Confcommercio, Confindustria e Confartigianato del Veneto e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e recentemente inserita nell’ambito di specializzazione della nuova RIS3 Veneto “Destinazione Intelligente”, raggruppa oggi oltre 130 soggetti: micro, piccole, medie e grandi imprese di vari settori economici, dipartimenti universitari rappresentativi dei 4 atenei veneti, università extra venete, incubatori e centri studi, Unioncamere Veneto, Istituti tecnici e diversi altri operatori ed enti pubblici e di rappresentanza locali.

MASSIMO ZANON Presidente della RIR Smartland
Massimo Zanon, Presidente della RIR Smartland

La RIR è nata per fornire attraverso studi e ricerche un contributo a imprese, istituzioni e cittadini ad affrontare le tante sfide poste da trasformazione digitale, globalizzazione e sviluppo della società, fattesi più urgenti dopo la pandemia, che impongono alle imprese di innovare i propri business model modificando il sistema di relazioni, dentro e fuori la catena del valore.

La vision ispiratrice originaria ci aveva indirizzati verso l’avvio di un ecosistema digitale per il Turismo, settore rilevante per l’economia regionale e caratterizzato da users – i turisti – sempre più digitali, all’interno del quale scambiare dati da raccogliere, memorizzare, processare, analizzare e trasformare in fonti azionabili di nuovi business.

Da qui ha preso le mosse un articolata Roadmap che ha consentito di sviluppare relazioni costruttive con diversi Assessorati Regionali – con la vicinanza costante della Direzioni Ricerca, Innovazione ed Energia e Turismo, oltre che con l’Agenda Digitale e Veneto Innovazione – con Univeneto e con altri cluster tecnologici anche extra-veneti, con altre Regioni e con il Ministero del Turismo, stimolando al tempo stesso un crescente interesse delle imprese venete ad arricchire il raggruppamento.

Quanto aiutano le iniziative regionali nello sviluppo della rete? Quali opportunità sono nate?

Grazie allo sviluppo di relazioni costanti tra i suoi aderenti e il link con Enti e Istituzioni esterne, la RIR ha sviluppato varie attività di Ricerca & Innovazione – sostenute anche da un Bando Regionale POR FESR 2014 -2020 Azione 1.1.4 – Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi  che fra pochi mesi completerà la sua progettualità -, che  hanno consentito di mettere a punto un sistema di regole per sviluppare l’ Ecosistema Digitale Veneto per il Turismo (EDVT), utili a creare interazioni digitali fra una molteplicità di soggetti pubblici e privati e connettere i tanti “silos” informatici che altrimenti rimarrebbero isolati.

Prof. Bagnoli, SMARTLAND ha consentito di aumentare le collaborazioni tra imprese e imprese e strutture di ricerca grazie alla rete?

L’interconnessione è la base per implementare servizi sempre più evoluti. Spesso invisibili agli utenti questi servizi di ecosistema digitale, stanno dietro le quinte, ma sono quelli che consentono alle imprese e alle pubbliche amministrazioni di funzionare meglio e offrire servizi di maggiore qualità.

Nel corso delle ricerche fatte, si è potuto arricchire il concetto originario di ecosistema digitale – un “data lake” distribuito al quale può accedere una molteplicità di attori-, con una nuova dimensione “di business”, per consentire a prodotti e servizi turistici di diventare elementi strategici di un pacchetto smart costruito dall’Intelligenza Artificiale, per una trasformazione digitale “data driven” diffusa che abilita gli operatori e, in particolare, le 17 Organizzazioni di gestione delle  destinazioni turistiche venete – le OGD – a definire nuovi modelli di business e nuove proposte di valore per la comunità di cittadini e turisti, diventando, come sta avvenendo per le Smart Cities, vere e proprie Smart Tourist Destinations.

CARLO BAGNOLI
Carlo Bagnoli, Presidente Comitato Tecnico Scientifico di Smartland

Quali sono le sfide che SMARTLAND si trova ad affrontare?

Il continuo progresso delle tecnologie digitali ci presenta sempre nuove sfide connesse alla trasformazione dell’“economia del prodotto in economia dei servizi”.

La capacità quasi miracolosa del digitale di «servitizzare», cioè di convertire il prodotto in servizio, offre una straordinaria opportunità di crescita sostenibile che vedrà tutti vincitori: le imprese, la società e l’ambiente. Anche perché la transizione al modo di produzione digitale non è, come accadeva in passato, riservata a poche imprese capaci di grandi investimenti; al contrario, è alla portata di tutte le imprese e in special modo delle PMI, perché il mondo del futuro non apparterrà ai più grandi ma ai più agili.

Un’evoluzione verso l’economia dei servizi va sostenuta da un più convinto adattamento all’utilizzo delle tecnologie digitali da parte di imprese e Istituzioni – e, quindi, scalare le graduatorie digitali europee. È da sottolineare che secondo il Desi – Digital Economy and Society Index, la digitalizzazione delle PMI in Italia ci collocava nel 2021 al 20esimo posto fra i 27 Stati membri dell’Ue e ancora più giù, 25mi, per quanto riguarda le competenze del capitale umano.

La sfida più grande è entrare in contatto e stabilire un dialogo con gli imprenditori e i portatori di conoscenza e nuove competenze: solo ragionando in una logica d’insieme si può arrivare a capire qual è il modo per utilizzare al meglio le tecnologie digitali. In quest’ottica stiamo apprezzando particolarmente la funzione di “acceleratore relazionale” propria del modello delle RIR venete.

Prodotti, servizi e processi di nuova generazione non possono nascere dalle sole ed esclusive conoscenze di un’azienda. Le idee, il know-how e le tecnologie abilitanti sono di rado presenti all’interno del perimetro aziendale. Nascono e si sviluppano altrove. Essere disponibili a una contaminazione è la chiave di volta per poter introdurre il seme dell’innovazione, che significa anche assunzione di rischio e accettazione delle sfide.

Per la RIR Smartland l’innovazione è importante per stare al passo con le tante sollecitazioni che giungono dall’esterno o dall’interno dell’impresa, per essere allineati alle condizioni e ai mutamenti del mercato. “Innovazione” fa dunque rima con “antifragilità” che, a differenza della “resilienza”, non è solo resistenza ma anche attitudine ad imparare dalle avversità per tornare ad essere più forti di prima, modificandosi e migliorando di fronte a sollecitazioni, fattori di stress, volatilità, disordine.