La RIR è vettore vincente di cooperazione tra ricerca e imprese, leva di crescita del territorio.

“Le Reti Innovative Regionali (RIR) finanziate dalla Regione del Veneto sono oggi il principale vettore del modello veneto di cooperazione tra ricerca e imprenditorialità. Dalla loro costituzione sono riuscite a dimostrare, attraverso la realizzazione di progetti cofinanziati dalla Regione, la capacità di rafforzare i canali di dialogo permanente tra imprese e organismi di ricerca, hanno agevolato la condivisione di progetti di sistema e operano in sinergia sui domini tecnologici con l’impiego delle tecnologie abilitanti, secondo un approccio multisettoriale che copre i principali settori dell’economia veneta. Questo è il nostro modello di innovazione che garantisce all’intero sistema di crescere. Per questo continueremo ad investire nel loro sviluppo Così questa mattina l’Assessore allo sviluppo economico del Veneto è intervenuto al presso H-FARM Campus di Roncade alla tappa veneta che celebra i dieci anni di attività del CTNA – Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio. Si tratta di uno degli appuntamenti previsti in un tour tra i distretti tecnologici regionali che compongono tale cluster nazionale. L’appuntamento veneto, patrocinata dalla Regione del Veneto e organizzata insieme alla Rete Innovativa Regionale Aerospaziale “AIR – Aerospace Innovation and Research” si è tenuto questa mattina.

Le imprese aderenti alla rete veneta, ad oggi, impiegano circa 4.000 addetti diretti e, nel 2021, hanno espresso un fatturato complessivo annuo di 873 mln di euro (+21,9% vs 2020) di cui il 40% realizzato al di fuori dell’Europa. Nel primo semestre 2022 hanno aderito alla RIR 12 nuove aziende.

“Il Veneto oggi presenta condizioni estremamente favorevoli per cogliere le nuove opportunità legate al settore spaziale che sta diventando una risorsa per lo sviluppo delle competitività delle imprese venete – ha puntualizzato l’Assessore regionale -. Tutto ciò sarà possibile soprattutto se riusciranno a mettersi in rete e se il sistema universitario sarà in grado di trasferire conoscenze e innovazione verso il nostro sistema economico. Lo spazio è molto più vicino di quello che pensiamo. E’ un mercato per chi vuole usare le tecnologie spaziali e i dati di derivazione spaziale per sviluppare nuove applicazioni e servizi”.

E proprio sull’importanza dei dati si è concentrato l’intervento dell’Assessore Regionale al Bilancio e alla Programmazione con delega all’Agenda Digitale del Veneto.

“Come Regione – ha dichiarato – abbiamo compreso l’importanza strategica del dato, tanto che nella nuova Agenda digitale del Veneto diventa centrale per lo sviluppo di nuovi servizi e per il governo del territorio. L’obbiettivo che ci siamo prefissati è quello di definire dei modelli vincenti che possano contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Se pensiamo a molte applicazioni di uso comune basate su sistemi di geo-localizzazione esse sono il frutto della combinazione tra tecnologie digitali e spaziali. Ecco il motivo per cui i dati spaziali e i satelliti rappresentano la nuova frontiera per le imprese e per i cittadini. Il Veneto ha compreso l’importanza della space economy ed è per questo motivo che tra le 16 proposte progettuali legate al PNRR questa costituisce uno dei capisaldi sui quali costruire il futuro digitale del Veneto”.