L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato, ha partecipato oggi al terzo workshop nazionale sul Biotech, organizzato da Unioncamere e CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con la Camera di Commercio di Padova e Federchimica/ASSOBIOTEC.
In linea con le prime due edizioni, l’incontro di oggi, che si è svolto online, ha mostrato i principali brevetti e le tecnologie del CNR più adatti per le imprese interessate a svilupparne le applicazioni in tre grandi ambiti: l’agroalimentare e lo smart food, il farmaceutico e il biomedicale, e quello della tutela ambientale.
“Questo workshop nazionale nasce proprio con l’idea di creare un momento di condivisione del sapere, che oggi unisce il mondo della ricerca a quello dell’impresa – ha sottolineato l’assessore regionale Marcato –. Un binomio che anche come Regione sosteniamo da diversi anni, perché crediamo che questi due mondi, assieme, rappresentino un nuovo modello di sviluppo per l’economia regionale, da valorizzare anche a livello nazionale”.
“I casi di successo presentati oggi confermano che come Amministrazione regionale stiamo andando nella direzione giusta – ha continuato l’Assessore -. L’innovazione assieme alla ricerca applicata possono, infatti, aumentare la qualità dei servizi creando nuovi processi e prodotti, capaci di accrescere anche la qualità della vita. E’ necessario sostenere adeguatamente le nostre imprese in questo cammino”.
“Percorso che come Regione del Veneto abbiamo già abbracciato – ha concluso Marcato -, per favorire un dialogo e una collaborazione tra il mondo dell’impresa e il mondo della ricerca. Riducendo le distanze tra queste due realtà sono nate le ‘Reti Innovative Regionali’, un nuovo modello di sviluppo che rappresenta, infatti, una vera e propria rivoluzione: una best practice che mette in relazione il sapere delle quattro università Venete con il fare del mondo delle imprese. Come Assessorato abbiamo già investito oltre 55 milioni di euro in questo progetto, che ha lo scopo di favorire la crescita imprenditoriale attraverso la ricerca applicata. Il successo di questo binomio si riflette anche sul mondo dell’occupazione: le RIR limitano la fuga di cervelli all’estero e, anzi, con orgoglio posso dire che molti giovani sono attratti da questo modello tanto che hanno scelto di investire in Veneto, favorendo anche una certa effervescenza imprenditoriale”.